It does not receive public funding
Editor in chief:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Fao: commercio alimentare cresce ma non tutto è oro ciò che luccica

Aumento scambi aiuta contro la denutrizione ma favorisce obesità e ricorso a cibi ultraprocessati/Allegato

La crescita significativa del commercio agroalimentare internazionale "può, in alcuni contesti, essere un acceleratore di cambiamenti indesiderati nei modelli alimentari, stimolando il consumo di alimenti a basso valore nutritivo e ricchi di grassi, zuccheri e/o sale". A lanciare l'allarme è rapporto "The State of Agricultural Commodity Markets 2024 (SOCO 2024)" a cura della Fao

Il report richiama l'attenzione sulla "necessità di rafforzare la coerenza delle politiche tra i settori del commercio e della nutrizione per garantire che il commercio non comprometta la qualità della dieta contribuendo all'aumento dei tassi di obesità e sovrappeso"; con l'aumento dei redditi. Tanto è vero che "la domanda di importazioni di alimenti ultra-processati aumenta ancora più rapidamente".

Un'ombra, senza dubbio, che si staglia, però, in uno scenario di luci: la crescita del commercio agroalimentare, infatti, "in media, raddoppia la diversità degli alimenti disponibili in un paese, catalizzando un approvvigionamento alimentare più diversificato e diete che sono un vantaggio netto per gli obiettivi nutrizionali, specialmente in paesi con aree geografiche meno diversificate come Kiribati o la Norvegia. La diversità alimentare è fondamentale anche per l'adeguatezza dell'apporto di micronutrienti" e a "una distribuzione più equa di nutrienti come la vitamina C, il calcio e lo zinco, il che è fondamentale dato che la produzione alimentare interna di molti paesi non soddisfa il fabbisogno di nutrienti delle loro popolazioni. Inoltre, i prezzi dei prodotti alimentari tendono ad essere più bassi nei paesi aperti al commercio".

Tornando al rovescio della medaglia, le dinamiche in esame evidenziano il rischio obesità in una minoranza della popolazione mondiale. Se da un lato, la denutrizione "è scesa al 9,2% nel 2022 dal 12,7% nel 2000", nello stesso arco di tempo "la prevalenza globale dell'obesità nella popolazione adulta è aumentata dall'8,7% al 15,8%".

Altro fattore rilevante: nei Paesi dove vi siano accordi commerciali con un numero elevato di disposizioni sanitarie e fitosanitarie, tendono ad aumentare le importazioni di alimenti ultra-processati, che sono anche più sensibili alle variazioni di reddito.

In allegato a questa EFA News il testo integrale del rapporto della Fao "The State of Agricultural Commodity Markets 2024.

Attachments
lml - 46008

EFA News - European Food Agency
Similar
◄ Previous page