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CLARA MOSCHINI

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Istat/2. Coop: "Dati confermano rallentamento crescita Paese"

Secondo l'Ufficio Studi, il lieve aumento degli alimentari è favorito solo dal calo di viaggi e ristorazione

Dalle Rive (Ancc): "Ridare fiducia a consumatori e imprese, noi contrari a mancato rinvio per l’intero 2025 di sugar tax e plastic tax".

I dati Istat di oggi (leggi notizia EFA News), così come quelli Ocse di ieri, confermano un rallentamento nella crescita del Paese e rafforzano l’idea che ci sia la necessità di un intervento da parte del Governo per sostenere la fiducia, i consumi e gli investimenti di imprese e famiglie italiane.

L’Ufficio Studi Coop stima per il 2024 una lieve crescita degli stessi acquisti alimentari natalizi pari a 2 miliardi di euro, ma solo grazie ad una minore frequenza della ristorazione extradomestica ed una riduzione dei viaggi durante le vacanze di Natale. Secondo i risultati preliminari di una ricerca in corso in questi giorni, condotta dall'Ufficio Studi Coop, infatti, il numero di italiani che intendono risparmiare nella ristorazione extradomestica supera significativamente quello di coloro sperano di riuscire a spendere un po’ di più. Allo stesso modo, quasi 8 italiani su 10 non pensano di andare in vacanza nelle prossime settimane.

“Alla luce del contesto rappresentato dall’Istat oggi, serve che il Governo faccia con maggior incisività la sua parte per sostenere la crescita del Paese con una manovra di bilancio del 2025 che sia più coraggiosa di quanto non si sia visto finora", commenta Ernesto Dalle Rive, presidente di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori). "Occorre ridare fiducia ad imprese e famiglie, preoccupate per le molteplici tensioni accumulate soprattutto a livello internazionale. Siamo ad esempio contrari al mancato rinvio per l’intero 2025 della sugar e della plastic tax".

"È a nostro parere sbagliato, in nome della sostenibilità, fare cassa scaricandone gli oneri sulle spalle di imprese e consumatori a fronte per altro di poco significativi impatti sulla salute delle persone e dell’ambiente", prosegue Dalle Rive, esprimendo inoltre "rammarico per l’abolizione dell’Ace, che permetteva fino al 2023 la deducibilità fiscale del rendimento del capitale proprio, che potrebbe portare ad un incremento del carico fiscale sulle imprese del 10% e addirittura del 17% per quelle cooperative, oltre a rendere meno vantaggioso il ricorso al capitale proprio con evidenti disincentivi per gli investimenti produttivi"

" Allo stesso modo, data la cruciale importanza dell’innovazione, auspichiamo anche che sia reso presto più certo ed agevole anche per le imprese distributive l’accesso ai progetti di industria 4.0 e transizione 5.0. Il contesto internazionale è difficile", conclude Dalle Rive, "e, anche in relazione all’imponente debito accumulato sono molti i vincoli di bilancio, ma riteniamo che ci sia ancora spazio per una manovra più ambiziosa a sostegno delle famiglie e delle imprese”.

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EFA News - European Food Agency
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