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CLARA MOSCHINI

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Formaggi a latte crudo, due proposte di legge per un'etichetta

Prevedono l'obbligo di indicare "in maniera visibile e chiaramente leggibile" il rischio per bambini di meno di 10 anni

Parte da Genova la proposta di un'etichettatura esplicativa sui formaggi a latte crudo. Attivata da due parlamentari liguri quella che è già diventata proposta di legge arriva non a caso, dalla Liguria, ancora sconvolta dalla vicenda di Elia Damonte, il bambino di Arenzano, nel ponente della regione, morto a soli tre anni nel maggio scorso per gli effetti della Seu, la sindrome emolitico-uremica, sviluppata probabilmente dopo aver mangiato formaggio non pastorizzato in montagna.

I due testi proposti, secondo il sito d'informazione Genva24, portano la firma del deputato Matteo Rosso (Fratelli d’Italia) e del senatore Lorenzo Basso (Partito Democratico). Attraverso una modifica al decreto 158 del 2012 in materia di sicurezza alimentare, viene introdotto l’obbligo di indicare sulla confezione dei prodotti caseari a latte crudo freschi o di media stagionatura il rischio per la salute dei bambini di età inferiore ai 10 anni in maniera visibile e chiaramente leggibile. Sarà poi un decreto specifico del ministro della Salute di concerto coi ministri delle Imprese e dell’Agricoltura a stabilire la dicitura specifica, la grandezza dei caratteri e un nuovo simbolo che renderà distinguibili questi prodotti, oltre alle modalità per l’esecuzione dei controlli sui prodotti in commercio. I prodotti non conformi ai requisiti potranno essere venduti fino a esaurimento scorte, purché siano immessi nel mercato prima dell’entrata in vigore della legge.

Ad oggi la normativa italiana ed europea non prevede alcuna restrizione per formaggi o latticini e nemmeno vengono previsti obblighi specifici in etichetta, se non per la vendita diretta di latte o crema crudi: in quel caso le macchine erogatrici devono esporre la dicitura Prodotto da consumarsi solo dopo bollitura. Non è così ad esempio in Francia, dove le indicazioni sono presenti anche sulle etichette dei derivati.

L’indicazione sull’etichetta dei prodotti caseari a latte crudo per avvisare del rischio che corrono i bambini di età inferiore ai 10 anni con questo tipo di alimenti è il frutto della battaglia dei genitori del piccolo Elia Damonte, ossia Marco e Sonia che hanno voluto subito trasformare la tragedia della loro famiglia in una battaglia per prevenirne altre. Per sensibilizzare sul tema e “far sì che non debba mai più succedere a nessun altro bambino”, i genitori hanno avviato il progetto Il trenino di Elia.

La Seu, guardando ai numeri, è una malattia rara che riguarda quasi solo l’età pediatrica (oltre il 95%), periodo in cui rappresenta la più importante causa di insufficienza renale acuta: può avere un decorso grave, in alcuni casi con esito fatale (3-5% dei casi) o conseguenze a lungo termine (ipertensione, insufficienza renale, conseguenze neurologiche). Nell’85% dei casi (in Italia sono stati 68 in un anno tra il 2023 e il 2024) rappresenta una complicanza dell’infezione da Escherichia coli che si contrae soprattutto per via alimentare o in ambienti contaminati. Tra i veicoli più pericolosi ci sono proprio i prodotti caseari a base di latte crudo e stagionatura inferiore a 9-12 mesi: oltre questo termine la lunga stagionatura e le tecniche di lavorazione diminuiscono la concentrazione di patogeni. E mentre è risaputo che la carne poco cotta andrebbe evitata, sui latticini non c’è la stessa consapevolezza.

Il piccolo Elia, morto lo scorso giugno, aveva mangiato uno dei formaggi che la famiglia aveva acquistato da un’azienda casearia durante una vacanza a Livigno, con tutta probabilità uno prodotto con latte crudo non pastorizzato. Nella mattina di Pasquetta i primi sintomi di disturbi neurologici, poi la corsa al Gaslini e l’inizio di un calvario durato quasi due mesi: dopo due arresti cardiaci e due interventi chirurgici molto complessi, complice l’effetto collaterale dei farmaci sul fegato, il bimbo si è spento dopo 50 giorni in rianimazione, sempre attaccato alle macchine e in sedazione profonda.



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