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CLARA MOSCHINI

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Abruzzo. Aree rurali: bando da 1,5 mln euro

Regione investe in servizi socio-sanitari, culturali e ricreativi per frenare spopolamento

“È stato ufficialmente aperto con una dotazione finanziaria complessiva di 1.500.000 euro il Bando Intervento Srd09 'Investimenti non produttivi nelle aree rurali', a valere sul Complemento di Programmazione Abruzzo per lo Sviluppo Rurale (Csr) 2023-2027”. Lo rende noto il vicepresidente della giunta regionale abruzzese ed assessore all’Agricoltura Emanuele Imprudente.

“Abbiamo fortemente voluto questo bando nella nuova programmazione perché rappresenta uno strumento rilevante per rafforzare la resilienza delle nostre aree rurali", dichiara il vicepresidente Imprudente. "Vogliamo invertire la tendenza allo spopolamento e stimolare la crescita economica delle aree rurali in modo sostenibile, mettendo al centro le comunità locali, favorendo la conservazione e lo sviluppo del loro patrimonio rurale, naturale e culturale”.

L’intervento è finalizzato a sostenere gli investimenti non produttivi nelle aree rurali e si rivolge a una vasta gamma di soggetti, tra cui enti pubblici territoriali, fondazioni e associazioni senza scopo di lucro, partenariati pubblico-privati, soggetti privati non agricoli e cooperative sociali, con l’obiettivo di stimolare lo sviluppo socioeconomico nelle zone rurali, attraverso il rafforzamento dei servizi di base, la tutela della biodiversità e il recupero del patrimonio culturale e architettonico.

“Questa misura si concentra sulla promozione di progetti volti a migliorare la qualità della vita nelle aree rurali, contrastando il fenomeno dello spopolamento e creando opportunità occupazionali e reddituali. Gli investimenti previsti riguardano principalmente il potenziamento dei servizi socio-sanitari, culturali e ricreativi per le comunità locali, nonché la valorizzazione dell'architettura rurale e del patrimonio naturale. L’obiettivo è non solo migliorare l'accesso ai servizi essenziali", conclude Imprudente, "ma anche preservare e promuovere le tradizioni culturali e il paesaggio rurale, tutelando così la biodiversità e l’identità del territorio”.

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