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CLARA MOSCHINI

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Inflazione in calo ma la stangata è dietro l'angolo

Secondo le associazioni consumatori il dato di dicembre (da +5,7% a +1%), non esclude i rincari soprattutto alimentari

Secondo i dati provvisori di dicembre resi noti oggi dall'Istat, l’inflazione annua è pari +1,3%, come nel mese precedente, mentre quella media del 2024 è pari all'1%, dal 5,7% del 2023 (leggi notizia EFA News). "Una stangata -dice senza tanti giri di parole Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori-. Tutti sono contenti del fatto che l'inflazione media nel 2024 è drasticamente calata, dal +5,7% del 2023 all'1% del 2024, come se il problema del caro vita fosse risolto. Purtroppo non è così. In termini di aumento del costo della vita, il rincaro del 2024 si aggiunge, infatti, a quello del 2023".

"Se l'inflazione media pari a +1% significa, per una coppia con due figli, un incremento del costo della vita complessivamente pari a 272 Euro su base annua -prosegue Dona-, questo rialzo va ad aggiungersi a 1.734 Euro dovuti ai rincari del 2023 che le famiglie continuano a pagare, per un totale di 2.006 Euro. Senza contare che nel 2024 a gravare maggiormente sui bilanci sono soprattutto i prodotti alimentari e le bevande analcoliche, che costano 219 Euro in più, e il carrello della spesa che sale del 2,1%, più del doppio rispetto all'inflazione generale, pari a 239 Euro. Per una coppia con un figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 225 Euro, a cui vanno aggiunti 1.593 euro del 2023. Per una famiglia media, invece, la mazzata è pari a 118 Euro per il 2024, +1.251 Euro del 2023", conclude Dona.

Codacons

Per il Codacons si confermano i rincari di Natale sulle tasche degli italiani, con i prezzi al dettaglio che in alcuni comparti come alimentari, trasporti e turismo, hanno registrato nell’ultimo mese un sensibile rialzo. "I prezzi al dettaglio in Italia anziché scendere continuano a salire senza sosta, con aumenti che si aggiungono ai fortissimi rincari registrato lo scorso biennio -afferma il presidente Carlo Rienzi-. Incrementi che colpiscono spese primarie come gli alimentari, incidendo sui redditi e sui consumi delle famiglie, il tutto nel totale immobilismo del governo che ancora non ha adottato alcuna misura per calmierare l’inflazione".

Assoutenti

"Dopo i fortissimi aumenti registrati nel 2023, anche nel 2024 prosegue la corsa degli alimentari, con i prezzi al dettaglio del comparto che segnano un aumento medio annuo del +2,4%, confermando i tanti allarmi lanciati negli ultimi mesi da Assoutenti, sui quali chiederemo un approfondimento a Mister Prezzi", ha sottolineato il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso.

"Si conferma -aggiunge Assoutenti- l’andamento 'drammatico' dei listini alimentari che a fronte di una inflazione media dell’1% hanno registrato rialzi del +2,4% nel corso dell’ultimo anno, pari ad una maggiore spesa da +219 Euro in media per una famiglia con due figli. Nell’ultimo mese il burro è rincarato del 20% rispetto all’anno precedente, il cioccolato del 9%, il caffè del +14,9%, il cacao del 12%, solo per citare gli incrementi più pesanti. Un andamento che risente dei forti cambiamenti climatici in atto e della crisi delle materie prime, che viene scaricata sui consumatori finali".

Federconsumatori

Con l’inflazione a questi livelli, l’Onf, l'Osservatorio nazionale federconsumatori ha stimato ricadute, per una famiglia media, pari a +409,5 Euro annui. Una stima su cui pesa la minaccia della nuova crescita dei costi energetici, con i beni regolamentati che segnano un’accelerata da +7,4% a +11,9% e quelli non regolamentati che attenuano sempre più il loro calo. "Sulla base di tali tendenze, che rischiano di spingere ulteriormente al rialzo i prezzi, il nostro Osservatorio -dice Federconsumatori- ha stimato per il 2025 una stangata di +914,04 "uro annui a famiglia".

Le imprese: Federdistribuzione

Diverso il giudizio dei rappresentanti delle imprese. "I dati relativi ai prezzi del mese di dicembre confermano un andamento stabile dell’inflazione -sottolinea Federdistribuzione-. In un contesto congiunturale caratterizzato ancora da uno scarso dinamismo dei consumi e dalla propensione al risparmio da parte delle famiglie, su cui pesa un basso livello di fiducia per i prossimi mesi anche per effetto delle criticità dello scenario geopolitico attuale, è atteso qualche segnale positivo dall’andamento delle vendite durante i saldi invernali. Rimane cruciale migliorare il clima di fiducia delle famiglie, con l’obiettivo di dare impulso al rilancio della domanda interna, fondamentale per la sostenibilità economica del Paese".

Confesercenti

"Gli italiani -sottolinea dal canto suo Confesercenti- non hanno trovato l’inflazione sotto l’albero: i prezzi a dicembre, lo conferma l’Istat, si sono mantenuti sostanzialmente stabili sul mese precedente. Il rischio, però, è che trovino a gennaio una mega bolletta nella calza: sul processo di rientro dell’inflazione continuano infatti a pesare le tensioni sull’energia. Una situazione da monitorare attentamente, perché un ritorno alla crescita dei prezzi dei beni energetici potrebbe avere un impatto rilevante su tutta l’economia, con un incremento dell’inflazione e un impatto sui consumi di circa 2,1 miliardi di Euro". 

Fc - 46817

EFA News - European Food Agency
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