Le bevande no alcol cresceranno del 7% entro il 2028
Già soprannominate in Italia "birre salvapatenti", sono sempre più consumate da Gen Z e Millennials
In Italia la chiamano già la "birra salvapatenti", riferendosi al fatto che il segmento delle birre no alcol o a basso contenuto alcolico potrebbero risolvere i problemi del nuovo codice della strada, considerato più repressivo rispetto al passato in tema di guida in stato di ebbrezza. E anche se la realtà è che la nuova normativa ricalca la vecchia, di fatto sia nelle misure restrittive degli alcol test che nelle sanzioni, introducendo solo la misura dell'alcolock in caso di recidiva, il mercato dà segni di voler imboccare comunque la strada delle bevande "low alcol" o no alcol, che cresceranno di 6% entro il 2027 nei 10 mercati più importanti.
È questo quanto emerge da un report dell'Iwrs, l'International wine & spirits research, autorità globale sui dati e sull'intelligence delle bevande alcoliche. Secondo il report, il mercato delle bevande analcoliche e a basso contenuto di alcol sta vivendo un periodo di crescita trasformativa, guidato dall'evoluzione dei comportamenti dei consumatori e dallo slancio del no-alcol. In 10 mercati chiave, spiega il report, "si prevede che il mercato combinato delle bevande analcoliche e a basso contenuto alcolico si espanderà con un tasso annuale di crescita del +4% in volume fino al 2028, con il no-alcol che guiderà la maggior parte di questa crescita, con un tasso di crescita annuale del +7% in volume, mentre i volumi delle bevande a basso contenuto alcolico rimarranno sostanzialmente statici".
Sempre secondo Iwsr, la categoria dei no-alcolici potrà registrare una crescita incrementale di oltre 4 miliardi di dollari entro il 2028. Gli ultimi risultati dello Studio Strategico 2024 su analcolici e analcolici dell'Iwsr mostrano che il segmento degli analcolici recluta un numero maggiore di nuovi consumatori rispetto alla sua controparte a basso contenuto alcolico, con un aumento di 61 milioni di acquirenti contro 38 milioni di quelli a basso contenuto alcolico (2024 vs 2022) nei 10 mercati chiave: Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Giappone, Spagna, Sudafrica, Regno Unito e Stati Uniti.
La forte crescita delle categorie analcoliche è continuata fino al 2024, con gli RTD che dovrebbero registrare il tasso di crescita più rapido fino al 2028, partendo da una base più bassa (+10% tasso di crescita annuo in volume, 2024-2028). La birra crescerà a un tasso di crescita annuo del 7% in volume e continuerà a guidare la crescita futura del no-alcohol in termini di volume assoluto.
La frequenza del consumo di analcolici è guidata dalle coorti Gen Z e Millennial. I mercati con una base di consumatori più giovani in età legale per bere, come Brasile, Stati Uniti e Sudafrica, continuano a registrare un consumo maggiore per occasione, mentre i mercati con una base di consumatori più anziani, come Giappone e Spagna, registrano un minor numero di bevande per occasione. La generazione Z, che ha da poco raggiunto l'età legale per bere, è più propensa a sostituire le bevande analcoliche, in particolare le bibite gassate e gli energy drink, mentre i gruppi di età più avanzata sono più propensi a sostituire l'alcol, in particolare la birra/sidro.
L'andamento di mercato è rilanciato in una nota di 32 Via dei Birrai. A trainare il trend, copme dicevamo dal report di Iwsr, sono i più giovani, per ragioni di salute e poi anche economiche. Gli analisti specificano, inoltre, che se il dato medio dei consumatori che dichiarano di aver ridotto le occasioni di consumo di bevande alcoliche è del 64%, il numero s'impenna al 75% per gli appartenenti alla generazione Z (in età legale per consumare alcol), si riduce al 70% per i Millennial, al 60% per la Generazione X e crolla al 54% per i Boomer.
Il birrificio con sede a Pederobba (Treviso) ricorda che i "dati fanno il paio con quelli offerti da Bva Doxa", società che è stata interpellata dal Centro Informazione Birra di AssoBirra per scattare la fotografia periodica sul mondo birrario tricolore. Lo studio ha focalizzato la sua attenzione "su questo periodo in particolare, in Italia, che si caratterizza per il trend low alcol" ed ha evidenziato che "i sentimenti di consumo in un periodo come questo si riassumono in un'espressione precisa: soft pleasure".
EFA News - European Food Agency