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CLARA MOSCHINI

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I francesi preferiscono le bionde

Birra è più bevuta del vino: consumo a 26 litri a testa l’anno, contro 24 del vino

I francesi preferiscono la bionda, intesa come birra: ne bevono più del vino, il cui consumo è in calo. Lo riferisce uno studio di FranceAgrimer, l'agenzia del governo francese dedicata all’agricoltura, intitolato “Les boissons: évolutions des achats par catégories de produits et de ménages entre 2007 et 2023” (“Variazione degli acquisti per categorie merceologiche e familiari tra il 2007 e il 2023”). Il report rende nota quella che, più che una curiosità, è una vera e propria notizia, visto che la Francia è paese del vino per eccellenza, come l’Italia, dove il nettare di Bacco è un elemento di identità nazionale. Eppure, come riporta lo studio, gli acquisti e i consumi di birra, per motivazioni economiche e salutistiche in primis, ma non solo, superano quelli del vino in generale nel periodo che va dal 2007 al 2023: la birra, infatti, è arrivata a 26 litri a testa all’anno, con un crescita del 26% nel periodo mentre il vino, tra spumanti e vini fermi, è “retrocesso” a 24 litri. 

I vini

I comparto vino mette in evidenza una drastica riduzione del 54% nei fermi tra le persone di età compresa tra 50 e 64 anni, e del -51% nelle persone tra 35 e 49 anni: tra gli over 65, invece, il consumo diminuisce “solo” del 37% visto che sono loro i consumatori più assidui di questa tipologia di vino. Calano anche i vini frizzanti, uno dei prodotti di punta della Francia, basti pensare a eccellenze come lo Champagne: -46% nelle persone di età compresa tra 35 e 49 anni, e -42% per gli under 35.

La birra 

La birra, invece, sembra essere diventata quasi la “bevanda nazionale” dei francesi, più del vino: tra il 2007 e il 2023 consumo e acquisti sono aumentati del 26%, per +6 litri per unità di consumo (ed un totale, come detto, di 26 litri), con un prezzo medio di 2,60 Euro a litro, il più basso tra tutte le bevande alcoliche, anche rispetto al vino. Secondo lo studio di FranceAgriMer è colpa del contesto dove salutismo e preoccupazione per la salute predominano, con i ceti sociali medi portati a preferire la birra anche per il costo, decisamente più basso.

Non a caso, sempre secondo il report, la birra vede un aumento del 35% dei consumi e degli acquisti tra i rappresentanti del ceto sociale medio tra 35 e 49 anni, del +47% tra i minori di 35 anni, mentre restano stabili gli acquisti tra i 50 e 64 anni, che è anche il target di riferimento che conta il più alto consumo. Sempre secondo lo studio, in un’ondata di crescente attenzione alla salute si è affermata in Francia anche la birra senza alcool, che rappresenta ancora una piccola fetta di mercato con solo 4 litri di media consumati nel 2023, ma che tra il 2020 e il 2023 ha visto la sua quota di mercato sul totale dei consumi di birra crescere dal 12,4% al 15%. Secondo lo studio, il dato "colpisce ma non stupisce": questo perché già nel 2022 il 51% dei francesi aveva indicato la birra come bevanda alcolica preferita, per la prima volta davanti al vino con li 49%.

Calano le evande alcoliche

Lo studio di FranceAgriMer, elaborato su dati dell’agenzia di ricerca Kantar, evidenzia come in Francia il consumo di bevande alcoliche in generale ma anche di spirits celebri come il Cognàc o l’Armagnac sia diminuito del -19% (-14 litri per unità di consumo), a 58 litri di bevande alcoliche l’anno. Il calo maggiore è da attribuire al vino e ai vini fermi che perdono il 45% per -17 litri per unità di consumo (per un totale di 21 litri pro capite a testa) con un prezzo medio di 5 Euro a litro: seguono i vini frizzanti (-31% per -1 litro per unità di consumo, per un totale di 3 litri pro capite a testa), con un prezzo medio di 12 Euro a litro, e i liquori (-13% per -1 litro per unità di consumo, per un totale di 6 litri all’anno), con un prezzo medio di 16,70 Euro a litro.

Fc - 47053

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