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CLARA MOSCHINI

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Giornata contro lo spreco alimentare: il "caso Italia"

Waste Watcher conferma: nel nostro Paese si peggiora

Si celebra oggi 5 febbraio la XIIa Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare e l’Osservatorio Waste Watcher International, che l'ha lanciata, segnala il "caso Italia", rapporto che esamina lo spreco alimentare in dettaglio. Ebbene, secondo il report, nel nostro Paese sale del 9,11% lo spreco di cibo: ogni giorno, sottolinea il report, sprechiamo 88,2 grammi di cibo pro capite, ovvero oltre 32 chili di cibo pro capite in un anno. Una pessima abitudine che, rimarca lo studio, costa 139,71 Euro a ogni cittadino e complessivamente 14,101 miliardi di Euro annui includendo lo spreco di filiera, dai campi alle nostre tavole: il solo spreco alimentare nelle case costa 8,242 miliardi di Euro rappresenta il 58,55% dello spreco della filiera del cibo. 

"Come per le precedenti rilevazioni -sottolinea il fondatore della Giornata di Prevenzione dello spreco alimentare Andrea Segrè, direttore scientifico dell’Osservatorio Waste Watcher- il dominus dello spreco alimentare è a livello domestico: 1,9 milioni di tonnellate in peso, per un valore di 8,2 miliardi di Euro. Nelle nostre case il recupero delle eccedenze non è possibile: su ogni cittadino gravano 32 chili all’anno. Per centrare l’obiettivo 12.3 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite dobbiamo ridurre lo spreco pro capite di 13 kg annui entro la fine del 2029".

Secondo Luca Falasconi, coordinatore del Rapporto “Il caso Italia” di Waste Watcher International, "ogni piccola azione conta: ridurre lo spreco alimentare inizia proprio dalle nostre case per arrivare a un massimo di 369,7 grammi settimanali di cibo gettato nel 2030".

Sprechi: bar e ristorazione

Il report di Waste Watcher prende in considerazione anche la ristorazione e alle abitudini di fruizione del cibo al ristorante. "Un focus del Rapporto si focalizza sul vino non consumato nei locali, alla luce del nuovo Codice della Strada -spiega Carlo Montalbetti, direttore generale Comieco, il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica-. Il 48% degli italiani, quindi 1 consumatore su 2, si dichiara disponibile a portarlo a casa; meglio se in uno shopper o un contenitore in carta per il 53%. 

Carta e cartone vengono percepiti sempre di più come materiali 'antispreco' per la loro riciclabilità (indicata dal 48% degli intervistati), maggiore compatibilità con l’ambiente e compostabilità". L’88% dei ristoranti e pizzerie e il 77% dei bar e birrerie considera importante o addirittura urgente la questione degli sprechi di cibo nei locali pubblici. Il 44% dei consumatori dichiara di mangiare sempre tutto quello che ordina, mentre il 36%, ossia 1 italiano su 3, dichiara di chiedere di portare a casa gli avanzi e solo il 10% spiega che lascia il cibo nel piatto perché lo imbarazza chiedere di portare a casa il cibo non consumato. Al momento di portare a casa gli avanzi, secondo il 54% dei consumatori solitamente il ristorante o locale ritira il cibo avanzato e lo inserisce in appositi contenitori, e per il 40% degli intervistati fornisce i contenitori dove inserire il cibo avanzato da portare a casa. Solo il 5% dei consumatori dichiara che il ristorante non ha contenitori per portare il cibo avanzato a casa o non prevede questa possibilità. 

Fra le strategie per ridurre lo spreco, il 68% degli intervistati ritiene utile la possibilità di acquistare prodotti sfusi o alla spina e il 67% acquisterebbe prodotti scontati in scadenza o che hanno superato da poco il termine minimo di conservazione. Il 54% chiede che sistematicamente siano messi a disposizione contenitori per portare a casa il cibo avanzato e il 48% che la possibilità di portare a casa avanzi venga suggerita dal personale di sala, il 42% che ci sia sempre possibilità di scegliere la mezza porzione. 

"Ridurre lo spreco alimentare è un impegno alla base della nostra sostenibilità -sottolinea Mauro Lusetti, presidente di Conad-. Per questo lavoriamo per avere nei negozi quello che è richiesto dai clienti e ritirare i prodotti in scadenza per donarli ai bisognosi. Promuoviamo anche programmi informativi per i consumatori, soprattutto i più giovani, e appoggiamo con convinzione Waste Watcher". 

Mattia Grillini, Vicepresidente di Camst group che esattamente un anno fa ha lanciato lo Sprecometro per le mense scolastiche (leggi notizia EFA News) ha ribadito l'importanza della "partnership triennale con Last Minute Market, finalizzata all’introduzione dell’app Sprecometro nelle mense scolastiche. Questo accordo rappresenta un ulteriore passo nel nostro impegno per la riduzione dello spreco alimentare e l’educazione delle nuove generazioni a un consumo più consapevole e sostenibile. Ridurre lo spreco alimentare significa tutelare il pianeta, rispettare il lavoro di chi produce il cibo e migliorare la qualità della ristorazione scolastica".

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EFA News - European Food Agency
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