Sugar Tax /2. Federalimentare: "Fiducia nel Governo"
Riproporre subito l'imposta indebolirebbe il nostro Paese sui temi nutrizionali
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“Peraltro", continua Mascarino, "a oggi si fa ancora richiamo alla Relazione tecnica della Legge Bilancio con cui il Governo Conte approvò la Sugar Tax che stima il gettito fiscale derivante dall’introduzione dell’imposta nell’ipotesi non ci sia contrazione dei consumi per effetto della tassazione, aspetto molto grave da un lato perché dichiaratamente in palese contraddizione con il richiamo alla raccomandazione dell’Oms, che giustificherebbe la tassa solo nel caso riducesse effettivamente i consumi, e, dall’altro, in quanto non considera l’impatto negativo che si produrrà sull’intera filiera industriale coinvolta”.
“Alla luce di questa grande incertezza e senza una precisa indicazione da parte dell’Oms che ponga in essere una correlazione convincente e reale fra i consumi di bevande analcoliche con edulcorati e malattie non trasmissibili come l’obesità o di altre legate alle diete, come Federazione siamo convinti che l’introduzione della Sugar Tax dovrebbe essere cancellata. In più", sottolinea ancora Mascarino, "l’adozione della Sugar Tax da parte dell’Italia nel luglio 2025 indebolirebbe il nostro Paese sui temi nutrizionali in ambito europeo e internazionale. Basti pensare, infatti, agli effetti negativi che, un mancato rinvio e una conferma della tassazione, sortirebbero nel negoziato previsto per il Vertice Onu sulle malattie non trasmissibili del prossimo 24 settembre 2025 dove verranno discusse proposte che riteniamo aggressive per il nostro export agroalimentare, tra cui la tassazione di cibi ricchi di sale, grassi saturi o propriamente di zuccheri”.
“L’adozione in Italia di una tassa di scopo come la Sugar Tax su un singolo nutriente, proprio a luglio 2025 quando il negoziato intergovernativo all’Onu sarà nelle fasi decisive, priverebbe di forza le nostre argomentazioni e l’Italia e i suoi comparti produttivi non potrebbero difendere efficacemente alcuni settori strategici dell’agroalimentare (formaggi, salumi, olio d’oliva) dal rischio di analoghe tasse in altre nazioni, per una manifesta incoerenza rispetto a quanto legislativamente deciso nel nostro Paese”.
“In tale contesto", conclude Mascarino, "rinnovando la nostra piena fiducia nell’esecutivo, auspichiamo una interlocuzione con il Governo Meloni e, in particolare, con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Interlocuzione fondamentale per entrambe le parti affinché venga eliminato un indebito ulteriore elemento di incertezza nel tutt’altro che facile quadro di orizzonte che ci aspetta, così da permettere alle imprese di programmare i loro investimenti e al settore nel suo complesso di offrire il proprio contributo alla crescita del nostro Paese, senza la zavorra di quello che è, a tutti gli effetti, un balzello”.
EFA News - European Food Agency