UE/6. Lombardia: "Cambio di passo annunciato e necessario"
Per la regione da "imputato" il settore primario diventa "alleato per la sicurezza alimentare"

La Regione Lombardia, attraverso il commento dell’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi (foto), accoglie con favore il nuovo corso della politica agricola europea, delineato dal vicepresidente esecutivo della Commissione UE, Raffaele Fitto, e dal Commissario Europeo all’Agricoltura Christophe Hansen (leggi notizia EFA News). “Un cambio di passo annunciato e necessario", afferma Beduschi, "per correggere gli errori di un ambientalismo di facciata che, negli ultimi anni, ha penalizzato il settore primario, senza reale beneficio per l’ambiente e la sostenibilità”.
“Diamo atto al Governo", prosegue Beduschi, "e in particolare al ministro Lollobrigida di aver portato avanti con determinazione una battaglia che così trova finalmente riscontro nelle politiche europee. Adesso è il momento di passare dalle parole ai fatti, perché il comparto agricolo non può più permettersi attese e incertezze dall’Europa”.
L’assessore ha poi sottolineato come sia prioritario intervenire su questioni chiave per il futuro del settore, a partire dalla revisione della Direttiva Nitrati, che in Lombardia ha imposto limiti e vincoli spesso scollegati dalla realtà produttiva. Lo stesso vale per l’equiparazione del digestato come fertilizzante, come abbiamo richiesto nella missione a Bruxelles con il presidente Fontana. Servono regole più aderenti alle esigenze degli agricoltori, capaci di coniugare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica delle aziende.
“Questa legislatura", conclude l’assessore Beduschi, "rappresenta l’ultima chiamata per salvare l’agricoltura europea. Se non si interviene con misure concrete, il rischio è quello di assistere alla chiusura di stalle e aziende, con la conseguente perdita non solo di una storia secolare, ma anche della capacità di produrre cibo in Italia, a vantaggio di Paesi dove si coltiva e alleva senza controlli, oppure di qualche multinazionale del bioreattore. E questo non possiamo permettercelo”.
Un plauso alla svolta impressa da Bruxelles è stata espressa anche dall'assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi: “Si cambia radicalmente approccio verso il mondo agricolo che, finalmente, da imputato diventa un alleato per la sicurezza alimentare, per la competitività europea e per le sfide della transizione ambientale, sociale e digitale”.
Per Mammi, la nuova "Visione" espressa da Fitto e Hansen "segna un’inversione di tendenza, mettendo al centro il reddito degli agricoltori, senza il quale non è possibile garantire produzione e lavoro, e la reciprocità sugli standard commerciali import/export. Si tratta- ha aggiunto Mammi- di obiettivi strategici soprattutto per la nostra Regione, a forte vocazione agricola e agroalimentare”.
EFA News - European Food Agency