Banche a sostegno dell’agricoltura
Abi: superati 38 miliardi di euro di impieghi (5,7% del settore produttivo)

"Supportare un’agricoltura moderna e più sostenibile, sia dal punto di vista sociale che da quello ambientale, grazie a strumenti dedicati, più evoluti ed efficienti, è certamente una delle principali sfide che attendono il settore bancario". Lo ha detto il direttore generale dell’Abi, Marco Elio Rottigni, partecipando alle Giornate di studio e di proposta sul credito agrario, organizzate a Roma dalla Fondazione Ravà, di cui Rottigni è presidente. L’agricoltura italiana, sottolinea l'esperto, si posiziona al primo posto nell’Unione Europea per valore aggiunto, con due solide leadership nella produzione vitivinicola e degli ortaggi.
"Lasciata alle spalle l’era della specializzazione per legge -aggiunge Rottigni- rimane cruciale coltivare un supporto finanziario dedicato all’agricoltura, tramite una formazione mirata per le imprese agricole e le banche. Per rispondere alle specificità di questo comparto caratterizzato da cicli produttivi lunghi, catene del valore articolate, innovazione tecnologica nelle modalità di coltivazione e raccolta, nonché rischi esterni non pienamente gestibili, come quelli derivanti dal cambiamento climatico".
I finanziamenti alle imprese dell’agricoltura, silvicoltura e pesca a dicembre 2024 hanno superato 38 miliardi di euro, pari al 5,7% del totale degli impieghi bancari al settore produttivo, nonostante il comparto agricolo rappresenti il 2,1% del valore aggiunto dell’economia nazionale. "C’è certamente spazio per migliorare ancora -conclude Rottigni- mettendo mano alla cassetta degli attrezzi per studiare nuove soluzioni, che rispondano alle nuove esigenze delle filiere agricole, e abbandonare strumenti finanziari non più utili. Mi riferisco ad esempio al privilegio agrario, che non rappresenta più una copertura valida per ridurre il rischio di credito delle banche; alle cambiali agrarie, obsolete in un mondo che va verso il digitale; e alla garanzia sussidiaria di Ismea, obbligo oneroso a cui ormai non corrisponde un vantaggio in termini di copertura del rischio".
EFA News - European Food Agency