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CLARA MOSCHINI

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Commercio pollame: Brasile fa la parte del leone

In un mercato mondiale da 32,5 mld dollari, arretra l'export di UE e USA

RaboResearch ha appena pubblicato la quinta edizione della sua World Poultry Map, che presenta una panoramica degli sviluppi chiave nei mercati globali del pollame, con particolare attenzione al commercio. I flussi commerciali mostrati sulla mappa sono cambiati in modo significativo rispetto all'edizione del 2018 a causa di una crescita più lenta del mercato, di maggiori restrizioni commerciali, di una maggiore volatilità e dell'ascesa di nuovi operatori nel commercio.

Il commercio mondiale di pollame rappresenta un mercato da 32,5 miliardi di dollari (e 48 miliardi di dollari se si include il commercio nell'ambito dell'Unione Europea), dominato da diversi Paesi e macroregioni, tra cui Brasile, Stati Uniti, UE, Thailandia e Cina. Il commercio di pollo può essere suddiviso in quattro sottomercati principali: carne scura, petto di pollo, pollo intero e pollo ulteriormente lavorato. Ogni sottocategoria ha dinamiche commerciali e proposte di valore distinte.

Dall'ultima World Poultry Map del 2018, il settore ha subito gravi sconvolgimenti, tra cui il Covid-19 (che ha comportato una riduzione degli scambi commerciali nel settore della ristorazione), l'influenza aviaria (che ha portato a maggiori restrizioni commerciali), la peste suina africana nei suini (che ha causato uno spostamento della domanda verso il pollo), un rallentamento della crescita economica (che ha ridotto il potere d'acquisto) e costi elevati e instabili dei mangimi (che hanno avuto un impatto sui prezzi del pollo). Il settore ha risentito anche delle tensioni geopolitiche dovute alla guerra in Ucraina, dei disordini in Medio Oriente e delle crescenti tensioni commerciali tra i paesi occidentali e la Cina, nel contesto di una maggiore attenzione alla sicurezza alimentare.

I maggiori importatori mondiali di pollo sono Cina, Giappone, Unione Europea, Regno Unito, Messico e Arabia Saudita. Rispetto al precedente rapporto, Cina, Filippine, Messico e Regno Unito hanno importato una quantità significativamente maggiore di pollo, mentre Sudafrica, Arabia Saudita, Stati del Golfo, UE e Giappone hanno visto declinare le loro importazioni. In generale, la crescita del commercio è più lenta della produzione per i mercati locali. Il Brasile si presenta come leader di questo mercato globale in lenta crescita, assorbendo il 90% della crescita del commercio mondiale dal 2018, seguito da Thailandia, Cina, Ucraina e Russia. Sempre dal 2018, l'Unione Europea e gli Stati Uniti hanno visto le loro esportazioni diminuire.

Nei prossimi anni si prevede che la crescita del commercio globale si manterrà lenta, con una persistente volatilità dei prezzi. Si prevede che le esportazioni brasiliane rimarranno solide, mentre è probabile che Thailandia, Cina, Russia e Ucraina amplieranno ulteriormente la loro quota.

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EFA News - European Food Agency
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