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CLARA MOSCHINI

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Olio italiano sempre più amato (in patria e all'estero)

Dati Ice e Sol2Expo-Nomisma confermano l'export in ascesa e il gradimento dei consumatori

"L’olio è un elemento strategico della catena agroalimentare che negli ultimi anni ha conosciuto un trend di crescita importante: 3 miliardi di export nel 2024, +45% rispetto al 2023 (che già chiudeva a +15% sul 2022) e +57% rispetto al 2019, dando cosi un contributo significativo al comparto agroalimentare". Lo ha dichiarato il presidente di Agenzia Ice Matteo Zoppas, in occasione dell'apertura di SolExpo a Veronafiere (leggi notizia EFA News).

"Nel passaggio dai 64,5 miliardi del 2023 di export dell’agroalimentare ai 69 del 2024 - 5 miliardi di differenza – ben 1,5 miliardi sono infatti dovuti all’incremento dell’olio", ha aggiunto Zoppas, secondo il quale "sono anche i prodotti come l’olio che ci aiutano a raccontare in maniera emblematica il patrimonio, la qualita, la cultura e, quindi il valore aggiunto dei prodotti italiani rispetto a quelli dei Paesi nostri diretti competitor".

I numeri elencati dal presidente di Agenzia Ice vanno di pari passo con le cifre che emergono dalla Consumer survey realizzata dall’Osservatorio Sol2Expo-Nomisma, presentata nella giornata inaugurale del salone. Secondo l’indagine, che ha coinvolto un campione rappresentativo di mille consumatori, gli italiani considerano l'olio Evo superiore rispetto ad altri tipi di oli per qualità (89%), rapporto qualità-prezzo (85%), gusto (85%) e benefici sulla salute (79%).

“Registriamo grande attenzione alla qualità e alle proprietà organolettiche", ha spiegato Evita Gandini, responsabile market insight di Nomisma. "Nel fuori casa, il 46% degli italiani fa sempre attenzione all’olio in tavola, il 37% vorrebbe poter scegliere l’olio dal menu, e 4 su 10 sarebbero interessati ad approfondire le caratteristiche dell’olio evo partecipando a corsi di food o wine pairing. Si tratta di un interesse che si riflette anche sui canali di acquisto specializzati, con un 31% di consumatori già abituati all’acquisto in oleoteca o specialty store, e un 16% che effettua acquisti online su siti dedicati”.

Il consumatore più assiduo (che lo acquista almeno una volta al mese) è un adulto over 45 con figli, risiede al Sud e ha uno stile di vita che combina attenzione alla sostenibilità, ricerca edonistica del piacere e una dimensione urbana e di legame con il territorio. La scelta del prodotto è infatti particolarmente influenzata dall’origine dell’olio che, insieme alla presenza di un marchio Dop/Igp, rappresenta il driver d’acquisto per oltre la metà degli acquirenti (54%). Sono poi quasi 8 su 10 gli italiani che hanno acquistato almeno una volta nell’ultimo anno un olio con Indicazione Geografica.

Nonostante sia un bene irrinunciabile per il 96% degli italiani, rileva l’Osservatorio Sol2Expo-Nomisma, i consumatori dimostrano avere ampi margini di miglioramento sul fronte della conoscenza. Appena due italiani su dieci sanno che la produzione di olio d’oliva rappresenta un esempio virtuoso di economia circolare, nozione che aumenterebbe la propensione all’acquisto nell’81% dei casi. Solo il 37% degli italiani è poi consapevole del valore di “superalimento naturale” che l’olio Evo incorpora, grazie alla sua ricchezza di antiossidanti, polifenoli, vitamine e minerali e circa un italiano su due si dichiara interessato ad approfondire.

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EFA News - European Food Agency
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