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CLARA MOSCHINI

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Grana Padano /2. Vendite al dettaglio insidiate dai prodotti similari

Berni: "Risponderemo con strategie mirate a difendere nostro valore e identità"

L’aumento dei prezzi del Grana Padano ha influito negativamente sulle vendite al dettaglio in Italia, mentre sono aumentati i consumi di Parmigiano Reggiano e, soprattutto, dei similari. Il 2025 si è aperto in salita per il Grana Padano, che a gennaio ha registrato un calo delle vendite al dettaglio in Italia del 7,7%, con una quota di mercato (incluso il Trentingrana) del 42,5% .

Il Parmigiano Reggiano, invece, ha mostrato una ripresa dopo le difficoltà di dicembre, segnando un incremento del 12,5% e raggiungendo uno share del 31,9%. Lo ha reso noto il direttore generale del Consorzio di tutela, Stefano Berni. "Questa tendenza potrebbe invertirsi", ha spiegato Berni, "nel momento in cui prezzi e volumi torneranno a stabilizzarsi. Tuttavia, ciò che preoccupa maggiormente è la costante crescita dei formaggi similari, che hanno registrato un aumento del 16%, portando la loro quota di mercato al 25,6%".

"Due fattori principali spiegano", ha sottolineato il direttore generale, "questo andamento: il primo riguarda le strategie promozionali della Gdo che sta dedicando sempre più attenzione ai formaggi similari. Questi hanno, infatti, beneficiato di un aumento delle promozioni sugli sconti del 2%, mentre il Grana Padano ha subito una riduzione delle stesse promozioni del 6%".

"Un altro fattore è legato all’andamento dei prezzi: il listino medio al consumo del Grana Padano", ha spiegato Berni, "è aumentato dell’8,1%, attestandosi a 16,2 euro/kg, mentre quello del Parmigiano Reggiano è cresciuto del 6,9%, raggiungendo 20,6 euro/kg. I formaggi similari, invece, hanno registrato un aumento più contenuto, pari al 3,4%, con un prezzo medio di 13,85 euro/kg".

Un aspetto critico da affrontare e risolvere è la percezione dei consumatori: "Nonostante i progressi fatti nella comunicazione, i formaggi similari", ha continuato Berni, "vengono ancora acquistati per confusione, oltre che per ragioni di convenienza economica. Questo è un tema su cui il Consorzio e le politiche ministeriali dovranno riflettere con attenzione, evitando decisioni affrettate".

"Il vero problema, quindi, non è mai stato la concorrenza con il Parmigiano Reggiano, ma piuttosto", ha concluso il direttore generale, "la crescita costante dei similari, che continua a erodere quote di mercato a discapito dei grandi formaggi Dop. Per il futuro sarà cruciale adottare strategie mirate per difendere il valore e l’identità del Grana Padano, contrastando l’avanzata di formaggi che fanno leva sulla mancanza di trasparenza sullo scaffale".

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EFA News - European Food Agency
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