Etichette alimentari. Unci Agroalimentare: "Occorre sistema UE adeguato e condiviso"
Presidente Scognamiglio accoglie come un "risultato positivo" il passo indietro di Bruxelles

“Il passo indietro dell'Unione europea sull'adozione del sistema di etichettatura degli alimenti 'nutriscore' (leggi notizia EFA News) è un risultato positivo per i consumatori e per il made in Italy, che sollecitiamo da tempo. Adesso si lavori a proposta condivisa”. Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell'Unci AgroAlimentare.“Anche al G7 di Siracusa – ha proseguito il dirigente dell'associazione di settore del mondo cooperativistico – abbiamo organizzato, in collaborazione con società scientifiche e università, un convegno pubblico sull'importanza della dieta mediterranea planetaria e sull'inadeguatezza del nutriscore, alla presenza del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, e del sottosegretario di Stato Patrizio Giacomo La Pietra, e con l'intervento di Casimiro Vizzini, institutional relations officer presso la fondazione Osh di Parigi, Marcello Iriti, dell'Università Statale di Milano e della Sima – Società italiana medicina ambientale (Sima) e Prisco Piscitelli, ricercatore presso la cattedra Unesco dell'Università di Napoli Federico II".
"L'etichetta nutriscore", osserva il presidente di Unci AgroAlimentare, "già adottata da alcuni Paesi, che rischiava di essere imposta da Bruxelles a tutti i 27 Stati dell'Ue, si basa su parametri di valutazione semplicistici e rigidi, che non forniscono informazioni nutrizionali utili ai consumatori che intendano seguire un'alimentazione equilibrata e sana, ma segue schematismi fuorvianti, che non distinguono i prodotti di qualità, con le loro proprietà organolettiche, dagli altri. In questo modo vengono penalizzate, con valutazioni inadeguate, eccellenze come l'olio extravergine d'oliva, i formaggi dop o il prosciutto, di cui l'Italia è il principale produttore, con standard altissimi. La decisione della Commissione è quindi sicuramente una vittoria dell'Italia, che tutela tutti i consumatori e le nostre filiere produttive”.
“Adesso", ha concluso Scognamiglio, "occorre andare avanti su questa strada per definire un sistema di etichettatura chiaro ed equo, che non sia frutto di guerre commerciali, che sia condiviso da tutti i Paesi e sia in grado di garantire effettivamente la qualità dei prodotti e una dieta equilibrata”.
EFA News - European Food Agency