Hershey, i futures sul cacao sono "fuori di testa"
La multinazionale del cioccolato lancia l'allarme: l'Ice di New York è "scollegata dalla realtà"

Il mercato dei futures sul cacao è andato "fuori di testa". Non sarà propriamente linguaggio tecnico ma è questo il senso di quanto dichiarato non certo da uno qualunque ma da Hershey Co, azienda americana tra i colossi del cioccolato mondiale. La multinazionale, che ha in portafoglio marchi come Cadbury e KitKat, sostiene che il mercato dei futures sul cacao dell'Ice di New York, l'Intercontinental exchange, è attualmente "scollegato dalla realtà" del mercato fisico globale. Questo accadrebbe "a causa di azioni di borsa che hanno ridotto la liquidità e aumentato la volatilità".
Il giudizio tagliente (e preoccupante) arriva da Tricia Brannigan, vicepresidente di Hershey per l'approvvigionamento: la manager ha dichiarato agli analisti che le elevate richieste di margine sul mercato dei futures del cacao dell'Ice hanno allontanato gli operatori commerciali, riducendo l'interesse aperto e causando forti oscillazioni dei prezzi.
I prezzi dei futures sul cacao dell'Ice a New York e a Londra hanno subito fluttuazioni enormi negli ultimi mesi, dopo aver raggiunto i massimi storici in entrambi i mercati alla fine dell'anno scorso a causa dei problemi di produzione in Africa. Problemi che stanno prewszguendo, dopo il recente allarme produzione lanciatio dalla Costa d'Avorio (leggi notizia EFA News). Non a caso, i prezzi subiscono da un giorno all'altro fluttuazioni impensabili: a New York, per esempio, sono scesi del 10% lunedì scorso, 3 marzo, per poi salire del 5% il giorno dopo, martedì 5 marzo.
Qualcosa non quadra. “Riteniamo -dice Brannigan- che i prezzi del mercato fisico siano significativamente più bassi in questo momento”. Secondo la manager, considerando il rapporto scorte/ macinato, misura della domanda, i prezzi dovrebbero essere compresi tra 3.000 e 5.000 dollari per tonnellata a New York: e invece, martedì scorso, il fixing ha chiuso a 8.212 dollari.
Brannigan ha suggerito che la borsa potrebbe adottare alcune misure per affrontare i problemi, come la fissazione di limiti all'oscillazione dei prezzi o la riduzione delle richieste di margine per gli operatori commerciali: secondo l'esperta, l'Ice potrebbe indagare sulle attività degli speculatori per verificare se ci sono comportamenti di disturbo.
“L'Ice non sta fornendo un mercato ordinato per gli acquirenti e i venditori”, ha dichiarato Brannigan, sottolineando che il mercato dei futures del cacao non fornisce più trasparenza sui prezzi né aiuta le aziende a coprire i rischi. “Il mercato dei futures non funziona correttamente: gli operatori commerciali lo stanno abbandonando”, ha ribadito la manager, riferendosi alle aziende di cioccolato e ai commercianti di materie prime che normalmente utilizzano i futures per ridurre i rischi derivanti dalle oscillazioni dei prezzi.
D'altra parte l'Ice ha aumentato le richieste di margine, ovvero i depositi che gli operatori del mercato devono effettuare a garanzia delle loro posizioni, in seguito all'aumento dei prezzi dello scorso anno. E questo, secondo Brannigan, è uno dei motivi principali per cui gli operatori commerciali hanno ridotto la loro partecipazione al mercato dei futures,
EFA News - European Food Agency