Dazi /3. Filiera vitivinicola al Governo: si eviti di applicarli
Appello associazioni per una "trattativa di buon senso" che riesca salvare il redditizio mercato Usa

La filiera vitivinicola italiana chiede al governo di mantenere "una posizione ferma in sede europea, invitando ad una trattativa di buon senso per il raggiungimento di un accordo volto ad evitare che si proceda all’applicazione dei dazi". E' quanto si legge in una nota congiunta siglata da alcune delle più importanti federazioni del settore agrario e vitivinicolo: Confagricoltura, Cia, Alleanza delle Cooperative Italiane, Copagri, Unione Italiane Vini, Federvini, Federdoc, Assoenologi.
"Gli Stati Uniti, come sappiamo, rappresentano il principale mercato export per il vino europeo, con un dato italiano che si è attestato intorno ai 2 miliardi di euro nel 2024. Non possiamo rischiare", dichiarano le associazioni, "che la minaccia Trump diventi effettiva, dato che avrebbe effetti economici devastanti su un settore strategico come il nostro che genera un fatturato di 17 miliardi di euro, pari a circa il 10% del fatturato del F&B italiano, e che rappresenta una fonte cruciale di occupazione per i nostri territori, con circa 870.000 persone tra operatori diretti ed indiretti".
Un approccio diverso e più radicale, dunque, rispetto a quello dei consorzi del Prosecco, che, auspicano la definizione di mercati alternativi, nel momento in cui, sull'imponente e assai redditizio bacino a stelle e strisce, scenderà la saracinesca (leggi notizia EFA News).
EFA News - European Food Agency