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CLARA MOSCHINI

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Dazi Usa/3. Zoppas, Ice: tutelare il vino italiano

Le tariffe preoccupano ma vanno affrontate con "razionalità e con la giusta strategia"

"Per capire davvero l’impatto dei dazi, sarà fondamentale osservare l’elasticità tra domanda e offerta in relazione ai prezzi finali. I dazi preoccupano, ma vanno affrontati con razionalità e con la giusta strategia". È quanto affermato da Matteo Zoppas, presidente dell'Ice, l'Agenzia per il Commercio Estero, in occasione di Vinitaly.

"In un primo momento, prima che i dazi venissero effettivamente applicati -ricorda Zoppas- negli Stati Uniti in molti casi si è registrata una corsa agli acquisti. Quando la modalità di applicazione era ancora dubbia, c’è stato un forte rallentamento non sapendo su chi sarebbe gravato l’onere delle merci in trasporto rispetto al prezzo contrattato. Ora che sappiamo quando e come saranno applicati gli ordini il nostro governo sta lavorando con determinazione: la Premier Meloni ha rapporti solidi con l’amministrazione americana, il ministro Tajani ha una collaudata esperienza nelle dinamiche di negoziazione europee, il ministro Urso sta lavorando per rafforzare la competitività delle nostre imprese, e il ministro Lollobrigida è costantemente al fianco del settore agricolo per sostenerlo concretamente".

"Per prima cosa -aggiunge il presidente dell'Ice- è necessario informare correttamente i molti imprenditori che non hanno ancora chiaro il quadro normativo: c’è chi pensa che i dazi valgano per tutte le categorie, o che si applichino anche alle merci già in transito. Per questo come Ice abbiamo predisposto una 'Nota di primo orientamento' con il link ai riferimenti normativi, già scaricabile dal sito dell’Agenzia, e stiamo lavorando per offrire alle aziende ulteriori strumenti operativi chiari".

"Come Ice ci stiamo muovendo sul fronte dei mercati a più alto potenziale -prosegue Zoppas-: iniziative come Vinitaly in Cina, Brasile e Balcani, Wine to Asia, Wine Vision e I Love Italian Wines sono una opportunità per aumentare la pressione commerciale. Sono strumenti costruiti in anni di lavoro e pronti ad accelerare, proprio ora che servono più che mai per ridurre gli effetti negativi dei dazi. Per esempio, con Wine Vision Open Balcans abbiamo registrato, grazie a queste attività, un +50% nelle vendite del vino italiano in quei mercati in soli tre anni". 

"Sicuramente -dice ancora il presidente Ice- non possiamo fare a meno del mercato americano: vale oltre 1,2 miliardi di Euro e ha un’enorme influenza sugli altri mercati globali. È fondamentale esserci. Con Vinitaly Chicago abbiamo creato, in appena tre anni, la più grande fiera del vino italiano negli Stati Uniti, con 600 aziende e 1.800 etichette. Se alcuni buyer non vengono da noi, allora andiamo noi da loro, portando l’eccellenza italiana nel cuore del loro mercato".

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EFA News - European Food Agency
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