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CLARA MOSCHINI

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L'eccellenza secondo Bonollo 1908

Escusivo. Parla Elvio Bonollo 4a generazione dell'azienda di distillati d'alta qualità

È uscito a testa alta, anzi altissima, dall'ultimo Vinitaly 2025 dove ha presentato alcune sue eccellenze, tra nuove creazioni e icone del gusto. Paliamo di Bonollo 1908 marchio veneto sinonimo di Alta Distilleria che rinvigorisce le tradizioni degli spirit del Piemonte e che, al Salone del wine chiuso pochi giorni fa a Verona, ha portato "in mostra" eccellenze come la Collezione Ligneum: 4 pregiate riserve affinate in tonneaux firmate Bonollo. Disvelati, inoltre, i pilastri della gamma OF, ossia OF Amarone Barrique, OF Dorange e OF Amaro, insieme alle proposte Ballor Vermouth, Ballor Gin e Ballor 100 e una selezione di Whiskey eccellenti della Templeton Distillery, di cui l’azienda padovana è distributore esclusivo in Italia (leggi notizia EFA News

Partiamo dal vermouth di Torino, il Ballor, presigioso vermouth torinese datato 1786 che proprio Bonollo ha riportato alla luce e mostrato in un evento al prestigioso Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino (leggi notizia EFA News). Ne parliamo con Elvio Bonollo, consigliere d'amministrazione e quarta generazione alla guida dell'azienda di famiglia. "Quella del vermouth è una ricoperta -dice Bonollo-. Abbiamo lavorato tanto per riportare a galla l'interesse per l'eccellenza del prodotto. Ma c'è anche interesse per il legame storico con la storia di Ballor nato vermouth prima di tutti i grandi marchi di quel tempo: Martini e Campari, per dire, sono venuti tutti dopo rispetto al Ballor 1786. Ne produciamo quantità contenute perché è un prodotto di nicchia ma stiamo facendo un lavoro alacre per il recupero del vermouth per il piacere del bere e per l'utilizzo nei cocktail".

"Ci crediamo molto -prosegue Bonollo-. Il consumo è legato all'aperitivo e a momenti di convivialità. Da lì è partito ed è arrivato fino alla seconda metà dell'800 con questa modalità di consumo. Ebbene, ancora oggi noi continuare a investire per farlo assaggiare".

Bonollo e Ballor

Bonollo e Ballor sono ormai due marchi eccellenti nel mondo degli spirit made in Ktaly. "Entusiasmo e perfezione sui prodotti", dice Bonollo mettendo le mani avanti sui caratteri distintivi dell'azienda. "A questi prodotti siamo legati come famiglia: la nostra è la quarta generazione e l'azienda è ancora interamente nelle mani della nostra famiglia, punto di riferimento qualitativo e quantitativo per l'acquavite" 

Il metodo Bonollo

"Siamo -ribadisce Elvio Bonollo- un punto di riferimento per l'evoluzione del settore grazie alla nostra tecnologia brevettata che ci permette avere qualità nella produzione di grappa di alto livello. Questo grazie al nostro sistema unico Bonollo che copre tutte le fase attività, dalla produzione alla raccolta, la fase più importante, alla distillazione, flessibile fino a tutta la parte di confezionamento e fino al consumatore finale e alla valorizzazione in ottica di economia circolare, con tutto quello che resta dalla vinaccia dopo l'ottenimento del distillato".

"Da un lato -aggiunge Bonollo- c'è la materia prima, eccezionale, se pensiamo al vino amarone e alla sua ricchezza in termini aromatici. Un mondo di note infinite che ritroviamo integre nelle bucce delle uve che sono state poste ad appassire nei graticoli e che, una volta vinificate, vengono portate in distilleria dove provvediamo a distillarle con una modalità che è di tipo discontinuo. Con questo sistema e col successivo invecchiamento in barrique di rovere francese da 225 litri riusciamo a da acqui ulteriore morbide ed equilibrio". 

La produzione

La produzione di Bonollo, complessivamente, tra distillato e liquoristica, cuba 15 milioni di bottiglie per un fatturato che, nel 2024, ha raggiunto 78 milioni di Euro euro. Nonostante le incertezze, il 2025 si presenta sulla stessa linea anche se, sottolinea il patron, "siamo impegnati in un anno complesso: è difficile fare programmi o dare prospettive". Eppure, quello dell'azienda di Mestrino in provincia di Padova è un impegno che prosegue per la sua strada. "Per far capire e apprezzare la ricchezza che c'è al livello sensoriale e nella morbidezza nel distillato che otteniamo", spiega Bonollo.

OF

A questo proposito il manager cita quello che è evidente sia diventato il suo cavallo di battaglia. OF, che ha compiuto 25 anni l'anno scorso e che "ci ha permesso di rinnovare e creare una categoria di alto valore nel mondo della grappa invecchiata". La sua internazionalità, sottolinea il manager, "porta OF alla stregua di grandi distillati internazionali. è per questo cge dico che c'è la possibilità di continuare a fare leva sulla qualità proponendo qualcosa di eccelso dal punto di vista sensoriale".

Non a caso proprio OF, la cui produzione resta nell'ordine delle 100 mila bottiglie, ha aperto la via verso oriente per il marchio padovano. "In Cina e Giappone siamo concentrati proprio sul discorso OF. L'oriente è legato soprattutto al mondo dei grandi cognac, whisky, prodotti estremamente morbidi con caratteri quasi setosi e OF riesce a rispondere proprio a queste esigenze, dando aromaticità e peculiarità alla grappa pur riuscendo ad avere, al contempo, la franchezza, l'eleganza e la morbidezza tipica di quei grandi distillati". 

Infine, non si può non chiedere a un esperto come Elvio Bonollo un commento sui dazi di Trump. Bonollo taglia corto. "Siamo sulle montagne russe. Sono tutte variabili su cui possiamo agire poco. Ma nemmeno per gli Stati Uniti sarà produttivo far leva su barriere di questo tipo. Il rischio è di andare in recessione". Prosit.

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EFA News - European Food Agency
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