Ibc riflette sulla trasformazione digitale
Convegno a Bologna, con interventi di Coop, Conserve Italia e Granarolo

"La mia esortazione personale alle imprese è quella di cogliere le opportunità per aumentare la competitività. Ce ne sono alcune facilmente fruibili e che possono addirittura essere finanziate". Così Flavio Ferretti, presidente di Ibc, l'Associazione industrie beni di consumo, introducendo, oggi a Bologna, il seminario 'Industria dei beni di consumo ed evoluzione del contesto competitivo. Strumenti e soluzioni per la trasformazione digitale'. Un incontro, tenuto presso la sede del Qn-Resto del Carlino, pensato dall’associazione per “avvicinarsi alle aziende direttamente sul territorio”, sottolinea Ferretti. Organizzato in collaborazione con GS1 Italy, Confindustria Emilia e la società di consulenza Deloitte, l’evento si inserisce nel piano di iniziative varato da Ibc per promuovere l’innovazione delle imprese associate, con particolare attenzione alle piccole e medie, e rafforzare la collaborazione tra i comparti produttivo e distributivo.
“Il tessuto imprenditoriale italiano è molto diffuso e ampio - ha spiegato il presidente dell’associazione - Delle 35mila aziende associate ad Ibc, 20 mila sono micro e piccole, al di sotto del milione di fatturato annuo. Un numero che la dice lunga sull’organizzazione e la tipologia di competenze che queste aziende possono avere nel proprio organico”.
“Raggiungere gli obiettivi di maggiore digitalizzazione e modernità nei processi logistici - ha concluso Ferretti - è estremamente necessario per riuscire a portare le nostre aziende a livelli più alti e la collaborazione con Cerved è la modalità che abbiamo identificato per aiutare gli associati a trovare quelle vie di finanziamento o di contribuzione che altrimenti farebbero più fatica a raggiungere”.
Nel corso del convegno sono intervenuti Denis Pantini (Nomisma), Pierpaolo Mamone (Consumer Product Sector Leader Deloitte), Andrea Ausili (GS1 Italy), Marco Corbelli e Massimiliano De Martino (Cerved). A seguire una tavola rotonda moderata dal responsabile comunicazione Ibc Ivo Ferrario, con gli interventi di Stefano Baraldi (Emilia Foods), Domenico Brisigotti (dg Coop Italia), Gianpiero Calzolari (Presidente Granarolo), e Pier Paolo Rosetti (dg di Conserve Italia). Conclusioni affidate a Vittorio Cino, dg Ibc.
"La questione della digitalizzazione - ha precisato Brisigotti di Coop - è un tema pre-competitivo che dobbiamo approcciare con coraggio, lavorando su alcune parole chiave: identificazione, acquisizione e condivisione dei dati". Sia per la produzione che la gdo "stiamo parlando di standardizzazione, che è la chiave di volta affinchè la digitalizzazione sia a servizio dell'economia".
Il presidente di Calzolari ha evidenziato lo "sforzo enorme che sta facendo il gruppo per ingaggiare le oltre 500 aziende che fanno parte della filiera Granarolo dove, a volte, servirebbe qualche ingegnere in più e qualche casaro in meno! E' uno sforzo economico, ma soprattutto culturale, che coinvolge la parte agricola già sottoposta a forti pressioni sul fronte dell'ambiente, della sicurezza alimentare e del benessere animale. La chiave è scoprire (sia dal lato nostro dell'industria, che da quello agricolo degli allevatori) che la digitalizzazione è un'opportunità".
Rosetti ha sottolineato "che il processo di digitalizzazione di Conserve Italia è partito da lontano, da oltre 30 anni, e ha dato un contributo importante allo sviluppo anche internazionale del business. L'adozione dei sistemi gestionali ha avuto anche un impatto decisivo nell'organizzazione e nel reporting. E poi c'è stato l'impatto sulle persone, che hanno dovuto imparare ad adoperare questi strumenti, con un grande sforzo formativo e culturale. Sforzo che prosegue ancora nel fare arrivare i processi digitali in tutti gli stabilimenti e e in tutti i processi produttivi, anche i più elementari".
EFA News - European Food Agency