Tuttofood 2025: il cibo futuribile alla ribalta a Milano
Un'alimentazione tra salute ed edonismo, radici territoriali e rivisitazioni impensabili

Cellie (Fiere di Parma): "Un'universo variegato e aperto ad accogliere stimoli che arrivano da tutte le latitudini e dall’Italia viaggiano nel mondo".
Tuttofood 2025 scalda i motori in vista dell’inaugurazione prevista il prossimo 5 maggio - a cui è atteso il gotha delle istituzioni, del mondo associativo e degli stakeholder del food italiani - e dai circa 5.000 espositori presenti piovono le segnalazioni di centinaia di novità di prodotto da cui è possibile trarre le linee di tendenza di un settore che ha assunto un ruolo chiave nella società di oggi, a tutte le latitudini: il cibo va ormai molto oltre la soddisfazione di un bisogno primario dell’essere umano, per sconfinare nella sociologia dei consumi, nella filosofia della contemporaneità, nella cultura dei popoli per atterrare significativamente su bilanci aziendali e sui Pil nazionali.
Secondo Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma, “dai padiglioni della fiera fino alla città dove andrà in scena la Tuttofood Week, il nostro fuori salone, si avrà netta la sensazione di respirare il futuro che aspetta il nostro modo di alimentarci, tutt’altro che monotono o prevedibile, anzi variegato e aperto ad accogliere stimoli che arrivano da tutte le latitudini e dall’Italia viaggiano nel mondo, senza tradire l’ispirazione da territori e tradizioni, innestata però da innovazioni sane e user friendly”.
Si va dalla riscoperta di un gusto antico e sano come l’”affumicatura” - in salse che uniscono extravergine ligure e carbone vegetale alimentare dalle leggere note affumicate, o snack monoporzione alle mandorle tostate affumicate che sembrano indicare proprio la tendenza a riscoprire il gusto antico del “sapore di brace” -, alla “tendenza tartufo” dove il pregiato tubero si sposa con il sale nero per punteggiare elegantemente anche un semplice uovo al tegamino o fa diventare glamour la composta di cipolla per dare un twist nuovo alla cucina di tutti i giorni, fino al gelato monoporzione cacao-menta-tartufo. E le novità non mancano anche per i cibi italiani più tradizionali come olio e pasta: con le bottiglie numerate dell’olio extra vergine pugliese in edizione limitata per il Giubileo e il sugo pronto alla carbonara, che assicura prestazioni all’altezza per chi ha fretta, ma non vuole rinunciare al gusto più amato della nostra cucina tradizionale. Girando tra gli stand sarà difficile non essere attratti dal pesto al basilico e mozzarella di Bufala Campana Dop che unisce i sapori più celebrati di Liguria e Campania.
L’Emilia‑Romagna compare in chiave agro-dolce con l’uvetta sultanina all’Aceto Balsamico di Modena Igp: chicchi morbidi impregnati di mosto cotto regalano note fruttate e una leggera acidità perfetta su gelato o yogurt. Il sud trova nella Calabria un ambasciatore della tradizione norcina con un prosciutto crudo di suino nero italiano, tagliato al coltello e confezionato in atmosfera modificata o sottovuoto su un innovativo piattino in carta kraft completamente riciclabile, pronto per essere portato in tavola e degustato. Questo tipo di confezione, la prima in Italia, è un buon esempio di un’altra tendenza: l’innovazione del packaging che regala personalità e nuovi utilizzi ai prodotti, come la sfera trasparente ripiena di funghi porcini secchi che si presta a diventare una divertente idea regalo Natale o a decorare l’albero in modo gourmet, o la birra dalla etichetta luminosa - richiamando le sperimentazioni di Led label – che accende la bottiglia al buio e trasforma il brindisi in un rituale instagram‑ready. Un esempio di “smart packaging” sempre più ricercato dal consumatore di fascia premium.
Si conferma tra le novità la tendenza healthy-fitness che privilegia le proteine, ma le rende smart per pasti veloci fuori casa, al lavoro, in palestra o al momento aperitivo, con barrette di bresaola da 20 grammi da sole 58 chilocalorie; le Salumette, barrette morbide di prosciutto crudo o speck affumicato altoatesino; le Hot Salami chips, fettine di salame disidratate che rispondono alla voglia di patatina con la forza proteica dei salumi. Cresce in generale il trend legato al mondo salute e benessere in chiave vegetariana o vegana. Una pasta ad alto tenore proteico promette quattordici grammi di proteine per porzione senza tradire la tenuta in cottura; la polvere Natural Plant Protein al cacao arricchisce frullati e bowl di amminoacidi essenziali; un mix plant‑based che sostituisce l’uovo regala frittate cento per cento vegetali, mentre la maionese senza uova convince persino gli onnivori grazie a una cremosità impeccabile, sull’onda di una domanda di maionese in versione vegana che in Italia cresce di oltre il 6% l’anno, secondo Cognitive Market Research (dati 2025). Ed esordisce anche il pesce a base vegetale come alternativa alla carne vegetale. Molti i prodotti “pronti all’uso”, che si rivolgono alla Gen Z che non vuole rinunciare ai sapori tradizionali, ma non ha voglia/tempo di cucinare, come lo zafferano spray o le fettuccine cacio e pepe precotte o un prodotto che non a caso si chiama Zero sbatti, che permette di creare dolci senza uso di bilancia e altri strumenti.
Anche tra i prodotti dal mondo (si veda in proposito Pillole dal Mondo) si legge un gusto alla sperimentazione come nel mochi ice‑cream al matcha, già in voga nei menù dei ristoranti americani e che ora arriva anche al surgelatore di casa; i gyoza agli edamame che coniugano street‑food e leggerezza, mentre le mandorle al wasabi diventano spezzafame pungenti da abbinare a una birra artigianale. Radici territoriali, tartufomania, fumo gentile, benessere veg‑protein, globalizzazione del gusto ed esperienze sensoriali inedite: da Tuttofood per ora è tutto.
EFA News - European Food Agency